lunedì 29 maggio 2017

Mare nero (2005)

L'ispettore Luca Moccia, che da poco ha avviato una relazione con Veronica, un'agente immobiliare francese, si occupa di un'indagine relativa all'uccisione di una giovane studentessa trovata nuda e massacrata in seguito a una pratica sessuale estrema. Luca comincia a frequentare gli ambienti in cui si praticano scambi di coppie o si ricercano prestazioni particolari. Finirà con il venire coinvolto da un'ossessione sessuale che rischierà di fargli perdere la ragione.

Roberta Torre, dopo il folgorante debutto veneziano di Tano da morire ci ha offerto una sequela di alti e bassi. Al basso di Sud Side Stori e all' alto di Angela fa seguito ora un nuovo basso in cui rinuncia all'originalità di sguardo che le è propria per offrirci una rilettura di Eyes Wide Shut che neppure finge di essere altro. Non staremo qui a elencare le affinità o le copie conformi lasciando ai cinefili il piacere di individuarli e magari di segnalarceli. Ci limiteremo (a titolo di esempio) a proporre di osservare come l'utilizzo raffinato e simbolico del blu e del rosso in Kubrick diventi qui una spalmatura continua dei due colori primari su una miriade di interni.

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mercoledì 24 maggio 2017

Gold - Il segno del potere (1974)

 

Siamo in Sudafrica, e una cricca di speculatori complotta per sabotare i lavori di scavo in una miniera d'oro. Al momento opportuno le gallerie vengono inondate: un colpo di mano che rischia di distruggere il lavoro di anni e le vite dei minatori. Per fortuna c'è l'intrepido ingegnere Roger Moore che con coraggio e spirito d'iniziativa salva l'azienda e le vite dei dipendenti. Un dirigente carogna che s'era venduto agli speculatori sarà dagli stessi eliminato.

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lunedì 22 maggio 2017

Il giudice ragazzino (1994)



Seconda metà degli anni '80. Il Sostituto Procuratore della Repubblica Rosario Livatino vive a Canicattì con i genitori e ha un incarico a Palermo dove interviene contro la mafia seguendo i percorsi del denaro sporco. La sua azione è resa più difficile dal fatto che chi lo circonda non gli dà il sostegno sufficiente e che uno dei suoi principali indagati abita nel suo stesso stabile.
Rosario Angelo Livatino (Canicattì, 3 ottobre 1952 - Agrigento, 21 settembre 1990) è stato un magistrato italiano assassinato dalla Stidda. Questo è ciò che si legge nelle prime righe della pagina di Wikipedia dedicate al protagonista di questo film che non ha avuto il problema di cercarsi un titolo. Perché il titolo glielo diede, con un intervento inopportuno, l'allora Presidente della Repubblica Francesco Cossiga intendendo con questo stigmatizzare quei magistrati di abbastanza fresca nomina intenzionati a compiere il loro dovere con una dedizione assoluta. Alessandro di Robilant decide di raccontare Livatino non come un eroe ma come una persona colta nella sua quotidianità.

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domenica 21 maggio 2017

Lo sciacallo (2014)

Louis è un ladro di materiali edili quando lo incontriamo, non è chiaro cosa abbia fatto prima ma ora ruba rame, ferro e simili per rivenderli sottoprezzo ai cantieri con un obiettivo più grande: trovare un vero lavoro in una congiuntura economica non facile. Tuttavia nessuno assume un ladro. Un giorno è testimone di un incidente stradale e vede una troupe televisiva accorsa per riprendere l'accaduto, capisce che è un vero lavoro e uno che paga ma nemmeno in questo caso trova qualcuno pronto ad assumerlo così pensa di poter fare da sè e con i propri metodi (il furto) ruba il necessario per comprare un'attrezzatura di base e iniziare a girare le strade di Los Angeles in cerca di incidenti, furti e cronaca dura da rivendere ad un'emittente locale con pochi scrupoli. Quando il business si fa più serio aumenta anche la sua abilità ma non il suo senso del limite e dell'etica verso le vittime.

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venerdì 19 maggio 2017

Una vita tranquilla (2010)

Al centro della Germania vive Rosario, italiano cinquantenne che mischia il cinghiale con il granchio nella cucina del suo albergo. Con un bella moglie e un figlio gentile, vive felice ma ammazza gli alberi con i chiodi perché vuole ampliare il suo hotel. Quello che si sforza di uccidere è anche il suo passato di pluriomicida che un giorno gli fa visita sottoforma di Edoardo e Diego, due giovani di malavita, minacce per la sua "vita tranquilla".
Complice la solita monumentale prova di Toni Servillo Una vita tranquilla di Claudio Cupellini soffre troppo di una somiglianza registica e di sceneggiatura con il Sorrentino di Le conseguenze dell'amore. Servillo è un Titta Di Girolamo più espansivo ma egualmente torbido che solo con i muscoli del viso apre al noir di buona fattura.

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mercoledì 17 maggio 2017

Il fattore umano (1979)



Un distinto funzionario dei servizi segreti inglesi è da anni una "talpa" per il Kgb. Non lo fa per soldi, né per l'ideologia, solo come ringraziamento a una spia russa che gli salvò la famiglia tempo addietro. È così prudente e (per chi non sa l'antefatto) demotivato che non lo scoprono. Un innocente vien preso per la spia e ucciso. La talpa ripara in Russia (salva la vita e la libertà, ma non la famiglia).

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domenica 14 maggio 2017

Two mothers (2013)



Australia. Roz e Lil sono amiche sin da quando erano bambine. Si sono poi sposate ed hanno avuto due figli, Tom e Ian. Lil è rimasta presto vedova avendo però sempre accanto a sostenerla la famiglia di Roz. I due bambini, col passare degli anni, sono divenuti due splendidi ragazzi. Il marito di Roz si vede offrire un ottimo lavoro a Sidney dove finisce con lo stabilirsi facendo ogni tanto ritorno a casa. Nel frattempo accade qualcosa di molto particolare: Tom e Ian iniziano una relazione l'uno con la madre dell'altro.
Anne Fontaine si è ormai (a buon diritto) costruita una collocazione precisa all'interno del complesso cinema francese. Se François Ozon ama analizzare l'ambiguità e la sottile perversione delle dinamiche sessuali e Christophe Honoré spinge invece il pedale sull'acceleratore dell'eccesso narrativo ed estetico la regista di origini lussemburghesi preferisce portare l'attenzione sulla complessità del sentire e su come il trascorrere del tempo influisca sul coinvolgimento anche sul piano sessuale. Non teme sicuramente di affrontare i tabù e questa volta ha disposizione due attrici belle ed esperte come Naomi Watts e Robin Wright che interagiscono con due giovani promesse del cinema: Xavier Samuel (già visto nel terzo Twilight) e James Frec
heville (Animal Kingdom).  

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venerdì 12 maggio 2017

La pecora nera (2010)


Nicola ha trentacinque anni e vive rinchiuso in un ospedale psichiatrico, dove lo hanno dimenticato una mamma impazzita, una nonna "ovarola", un padre prepotente e due zii inadeguati. Le sue giornate sono scandite dalla spesa e accompagnate da una suora che prega e paga il conto e da un amico immaginario che conta le puzze della sorella e sogna di riviste per uomini senza parole. Al supermercato c'è Marinella, il suo amore infantile che offre caffè in cialde a clienti svogliati e ride ascoltando le sue cronache marziane. Nicola è un "povero scemo" che la guerra non l'ha mai fatta, che mangia ragni e beve l'acqua di mare, che crede ai santi ma non in dio, che distribuisce pasticche e torna sempre indietro al novantanovesimo cancello perché è stanco, perché il mondo fuori è come dentro, soltanto più ordinato. Nicola è la pecora nera, il diverso che diventa poesia da declamare, storia da raccontare, canzone da cantare, pio pio pio.

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giovedì 11 maggio 2017

Amiche da morire (2013)



In un'imprecisata isola del sud Italia vivono tre donne diverse per carattere, (com)portamento e costume. Gilda, intensa e verace 'boccadirosa', è arrivata dal continente a portare gioia ai pescatori di tonno, Olivia, ingenua e fedele consorte, è sposata col ragazzo più bello del paese e patisce per questo l'invidia delle comari, Crocetta, modesta e maldestra, è invisa agli uomini e sopporta una patente da iettatrice. Coinvolte da Olivia nell'omicidio a sangue freddo del marito, ladro e fedifrago, le donne provano solidali a coprire l'accaduto e a nascondere l'ingente refurtiva accumulata dall'uomo in numerose rapine. La loro curiosa frequentazione e la condivisione dello stesso tetto insospettiscono un bel commissario di polizia, nato sulla terraferma e insofferente ai marosi. Unite al di là della dieta alimentare e degli ideali da perseguire, Gilda, Olivia e Crocetta troveranno insieme la via per il continente e il futuro.
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mercoledì 10 maggio 2017

Prometheus (2012)


Nell'anno 2089 due scienziati portano a compimento le ricerche di una vita scoprendo che alcuni artefatti, ritrovati in diversi punti della Terra e tutti risalenti a migliaia di anni prima, riportano la medesima immagine di creature giganti che indicano un determinato pianeta. Ricostruito quale sia il pianeta in questione e trovati i fondi da un miliardario morente, i due si imbarcano assieme a un equipaggio misto di scienziati e piloti verso quel pianeta per andare a scoprire quel che ritengono essere l'origine della vita sulla Terra. Lì troveranno i resti di una civiltà aliena assieme a ciò che l'ha quasi estinta.
Ci sono due anime ben distinte che danno vita a Prometheus, la prima è quella visiva (in gran forma) di Ridley Scott, la seconda è quella narrativa di Damon Lindelof, uno degli autori principali di Lost, abile creatore di misteri, capace di porre due domande nuove a ogni risposta fornita. Il risultato è un film fatto a misura di serie, nato per avere uno o più sequel e non sempre abile nel costruire rivelazioni, emozioni o epica.

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sabato 6 maggio 2017

Killer Joe (2011)


Killer Joe è il poliziotto con l'hobby dell'omicidio a pagamento, assoldato da una famiglia di redneck del Texas per uccidere l'ex moglie ed ex-mamma, da tempo scappata con un altro uomo. Hanno scoperto che la sua morte frutterà 50.000 dollari di assicurazione, soldi con i quali verrà pagato il killer e la famiglia si tirerà fuori da diversi guai. Ma non è mai così semplice uccidere ed incassare e Joe non è il tipo che ammette ritardi o intoppi nel suo lavoro.
Dopo aver firmato almeno una pietra miliare per ogni decennio di attività, William Friedkin arriva alle porte del secondo decennio del nuovo millennio con un film in pieno stile pulp, che lui (e non solo) sembra considerare l'aggiornamento del noir (la doppia indennità della trama fa subito pensare a La fiamma del peccato). Prendendo le mosse dall'omonima opera teatrale di Tracy Letts (riscritta per lo schermo da lui stesso), Killer Joe si assesta dalle parti dello stile tarantiniano, per quanto riguarda l'appeal, l'umorismo e la spiazzante stravaganza dei personaggi, e a quello dei fratelli Coen sul versante dei risvolti di trama e di una più generale visione nichilista del mondo.

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mercoledì 3 maggio 2017

Still life (2013)


John May è un funzionario comunale dedicato alla ricerca dei parenti di persone morte in solitudine. Diligente e sensibile, John scrive discorsi celebrativi, seleziona la musica appropriata all'orientamento religioso del defunto, presenzia ai funerali e raccoglie le fotografie di uomini e donne che non hanno più nessuno che li pianga e ricordi. La sua vita ordinata e tranquilla, costruita intorno a un lavoro che ama e svolge con devozione, riceve una battuta d'arresto per il ridimensionamento del suo ufficio e il conseguente licenziamento. Confuso ma null'affatto rassegnato, John chiede al suo superiore di concedergli pochi giorni per chiudere una 'pratica' che gli sta a cuore e che ha il volto di Billy Stoke, un vecchio uomo alcolizzato che aveva conosciuto un passato felice. Di quel passato fa parte Kelly, la figlia perduta per orgoglio molti anni prima. Lasciata Londra per informarla della dipartita del genitore, John si muove tra i vivi e assapora la vita che ha il volto di una donna e il sapore di una cioccolata calda.

Quando si muore si muore soli, cantava Fabrizio De Andrè e scriveva Cesare Pavese che avrebbero potuto immaginare e mettere in versi il protagonista di Still Life, scritto, diretto e prodotto da Uberto Pasolini. Un film rigoroso, coerente, denso, profondo nell'immagine e nel senso, che ha la precisione e la lentezza di Tsai Ming Liang e la fissità e la dimensione iconica di Ozu. Non sembrino esagerati i riferimenti perché Still Life è un'opera importante che respira cinema dall'inizio alla fine.

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lunedì 1 maggio 2017

La scomparsa di Patò (2010)


1890. Vigata. Nel corso della recita del Venerdì Santo, detta il "Mortorio", il ragioniere Antonio Patò che è impiegato nella banca locale, scompare. Il suo ruolo era quello di Giuda che, una volta messosi il cappio al collo, doveva cadere in una botola. Quella botola però risulta vuota. La moglie si rivolge al delegato di Pubblica Sicurezza Ernesto Bellavia ma costui si trova a fianco nelle indagini il Maresciallo dei Carabinieri Paolo Giummaro, stanco di occuparsi di piccole beghe paesane e pronto per la grande inchiesta. I due procederanno fianco a fianco, con una rivalità che progressivamente si trasformerà in cooperazione, nello scoprire verità che alcuni preferirebbero occultare.

È un giallo in piena regola (e l'immaginario paese di Vigata teatro delle inchieste del commissario Montalbano ne è garanzia) quello che Mortelliti porta sul grande schermo a partire dal romanzo omonimo di Andrea Camilleri (con il quale si era già confrontato grazie al soggetto di La strategia della maschera uscito nel 1999). Questa volta il regista ha a fianco nella stesura della sceneggiatura, oltre allo scrittore, anche Maurizio Nichetti. Di quest'ultimo si avverte la freschezza di alcune scelte stilistiche (i siparietti che mettono in scena personaggi minori ma determinanti per gli sviluppi dell'indagine o le compresenze degli investigatori e dei fatti accaduti in precedenza nella parte finale del film).

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